domenica 9 marzo 2008

Il ritorno di "Caiman Bauscia"

Eccolo qua.
Appena respirata l'aria di casa, la platea osannante di ultrasettantenni orfani della paura del comunismo, di spompati yuppies che si abbarbicano al loro modello quale ultimo salvagente dal naufragio intellettuale, di vallette, soubrettes ed ex belledonne che chiocciano gridolini falso-pudici alle battutine celuduristiche (ora la dote amatoria da superman è stata trasmessa anche al fido scudiero Fini).
Appena si riaccendono le luci sulla coreografia di bambini, ragazzini e ragazzi fasciati con magliette recanti slogan talmente patetici che li faranno piangere di vergogna subito dopo essersele tolte, pensando alle feroci prese in giro degli amici.
Appena la musica che accompagna la melensa fiction riempie lo spazio illuminato dalle luci dei flashes e delle telecamere (rigorosamente le SUE), ebbene appena questo accade nessun buon proposito, nessuna considerazione di convenienza, nessun freno inibitore contro la maleducazione e l'arroganza ha più potere.
IL CAIMANO lacera qualunque doppiopetto e si mostra in tutta la sua natura.
Gli "altri" sono il male, la falsità, l'incapacità. Per questo è scritto nel destino che perderanno e LUI, il bene, la verità, l'unto correrà in soccorso della nazione. Con coraggio, altruismo e un pò di simpatica incoscienza condivisa con il fido Fini.
Ma questa volta la personalità del Caimano si arricchisce di una nuova sfaccettatura. La manifestazione di una sprezzante superiorità corazzata nella vigliaccheria della platea idolatrante: quella del Bullo (o bauscia in meneghino). Il gesto ieratico di disprezzo accompagna il suono del lacerarsi della carta che, frantumata e divenuta simbolo dell' inutilità di tutti quelli che la pensano diversamente, viene gettata alle spalle.
Toccherà poi al fido Fini l'avvilente tentativo di sminuire quello che migliaia di persone hanno visto e che, quindi, sfugge alla più comoda e usuale possibiltà della smentita.
Allora: "quel gesto era .. una rappresentazione..allegorico-ipotetica di una ..pseudo retrointenzione del PD in caso di ... non vittoria perchè è impossibile.. ma forse di ... e comunque il 13 di Aprile sarà LA LIBERAZIONE."
Fini dovrebbe lavarsi col sapone la bocca prima di pronunciare quella parola.
LA LIBERAZIONE è quella cosa che ci ha regalato, col sacrificio di tante giovani esistenze, la sola possibilità di riscatto dalla vergogna del fascismo.
Quel fascismo che, fino all'altro ieri, era per Fini un "valore". Fino a ieri Mussolini andava annoverato fra i grandi del XX secolo. E ancora oggi, evidentemente, riconosce qualche giustificazione alle leggi razziali se ritiene che in un paese democratico sia necessaria una epocale azione "preparatoria" affinchè possa essere accettato un leader "coloured".
E' tutto vecchio, gia visto, sempre uguale a se stesso. Le parole, le facce, i falsi sorrisi, la musica, le bandiere, i colori e le coreografie, la sollecitazione del consenso attraverso le battute più trite, l'assoluta pochezza iontellettuale.
Questo Paese non ne può più. Non resiste più.
Rischia la morte per avvelenamento da droga mediatica.
Dobbiamo coltivare la Speranza di poter cambiare.
Non cambiare canale.
VOLTARE PAGINA.
ilportavoce

1 commento:

Anonimo ha detto...

..talmente vecchio che chi è stato a Corviale domenica scorsa per l'apertura (!) della campagna elettorale di Alemanno come candidato sindaco per Roma ha potuto vedere che c'erano non più di 300 persone.Malgrado la presenza del Caimano e di scenografie ad hoc nel vano tentativo di creare l'"effetto Pratica di Mare".
Ciorven