martedì 1 aprile 2008

Il Caimano "Unto del Signore"

Milano ospiterà l'Expò. Tutta l'Italia è felice per questo. In un Paese avvilito, spesso a ragione, per mille e un motivo, finalmente una buona notizia che parla di capacità progettuali, di convincenti proposte, di collaborazioni efficaci. Tutti riconoscono una convinta e decisiva condivisione degli sforzi e dei meriti per il risultato.
Tutti tranne "lui". L'istinto del Caimano è troppo forte per non cercare subito qualcuno da azzannare, per rinunciare a dividere, a denigrare, a mantenere alta, sempre più alta, la contrapposizione nel Paese.
A questo si aggiunge la presunzione, l'egocentrismo, la superbia che gli impediscono di accettare di non essere al centro della scena in un evento così importante e così rilevante in termini di immagine. L'Unto del Signore non può permettere di essere escluso da tutto questo e quindi, accanto alla denigrazione del contributo dato dal Governo (a proposito: qualcuno ricorda le dichiarazioni della Lega ai tempi della candidatura di Roma per le Olimpiadi?), ecco l'auto-elogio per quanto "lui" ha fatto. Contatti diretti con Capi di Stato e di Governo che hanno cambiato la loro preferenza e così, grazie a "lui", si è compiuta la scelta di Milano. Al riparo di ogni rischio di smentita la "primadonna" si impossessa del centro della scena.
Il personaggio è così. E' così da sempre. Sarà sempre così. E se non riesce a cambiare se stesso figuriamoci come può cambiare L'Italia.
Una sconfinata, quanto ingiustificata, stima di se stesso e l'istinto incontenibile di attaccare chiunque non lo consideri il "più grande", chiunque osi contrastarlo. Siano Giudici, giornali italiani o stranieri, la Presidenza della Repubblica.
Il Caimano deve rivoltarsi di scatto con le fauci aperte. I toni aggressivi, rissosi gli sono connaturali e talvolta pagano anche perchè una parte dell'elettorato li apprezza.
Per contrastarlo occorre evidenziare questi comportamenti. Spiegarli all'opinione pubblica e far ragionare le persone su cosa rischia di diventare questo Paese a causa di una pianificata, perseguita azione di divisione, contrapposizione, lacerazione sociale.
ilportavoce